giovedì 27 settembre 2012

Perchè ho scelto di far seguire mio figlio da un'agenzia investigativa


Ciao a tutti. 

Scrivo questo articolo per raccontare la storia mia e di mio figlio, e del perché ho scelto di farlo seguire dai detective di un’agenzia investigativa.

Per fortuna è una storia a lieto fine ma, come leggerete, le premesse non erano delle migliori.

Ho un figlio di 16 anni, uno splendido ragazzo che mi ha sempre dato moltissime soddisfazioni. Un bravo ragazzo, serio, con la testa sulle spalle. Sicuramente un ragazzo che ama divertirsi, e io non gli ho mai negato un week end fuori o una serata a far tardi con gli amici, perché riponevo la massima fiducia il lui, che non mi aveva mai dato problemi.

Da qualche mese però, ho capito che mio figlio aveva iniziato a mentirmi: avevo saputo da alcuni professori, che mi avevano contattato per un colloquio, che aveva quasi smesso completamente di andare a scuola, che aveva accumulato tantissime assenze. Quando mi è stata comunicata questa notizia era assolutamente sorpresa, non ci potevo credere, mio figlio era sempre andato bene a scuola e aveva sempre riportato voti eccellenti.. ho provato a parlargli e anche lì ho notato un netto cambiamento rispetto a prima: il mite ragazzo che era prima mio figlio era diventato cupo, aggressivo e mi urlava contro come se fossi un’estranea.

Allora ho chiesto aiuto a una delle sue più vecchie amiche, per me come una figlia. Le ho domandando se poteva tenerlo un po’ sotto controllo, magari controllare con chi si accompagnava mio figlio quando non andava a scuola. Lei ha accettato, in quanto anche lei trovava che mio figlio si stesse comportando in modo un po’ strano ultimamente ed era preoccupata. Purtroppo mio figlio ha mangiato la foglia ed è capito che la sua amica lo stava controllando dietro mie istruzioni ed ha reagito in un modo che mi ha spaventato ancora di più. E’ andato su tutte le furie, ha persino danneggiato alcuni mobili di casa, preso dall’ira.

A quel punto mi sono convinta a rivolgermi ad un aiuto professionale. A malincuore, devo dire la verità, perché l’idea di non riuscire a comunicare con mio figlio, di dovermi rivolgere ad un soggetto esterno mi sembrava un fallimento come madre.. ma poi mi sono convinta che stavo comunque svolgendo il mio dovere di genitore, e che quindi non dovevo avere remore. Mi sono rivolta ad un'agenzia investigativa trovata su internet, e dopo i primi contatti ho preso sempre più coraggio perché ho trovato un ambiente cortese e professionale. Mi hanno convinto ancora di più che stavo facendo la cosa giusta.
E’ iniziato un lungo periodo di pedinamenti. Lo hanno fatto pedinare per tre giorni interi, poi per una settimana solo nel primo pomeriggio.

Alla fine l’amara verità: mio figlio aveva iniziato a frequentare un losco giro di amici conosciuti in alcuni locali notturni. Aveva iniziato a prendere pasticche, e in quel brutto giro di gente c’era già chi si faceva di droghe più pesanti. E stato uno choc, mi sono spaventata tantissimo, non conoscevo più mio figlio.
Per fortuna, quando alla fine mi sono decisa a mostrargli le foto, lui si è visto lì, buttato in un parco a drogarsi in mezzo ad altri ragazzi e si è reso conto di quello che gli stava succedendo. 

Non è stata una realizzazione indolore, ma ora lentamente si sta riprendendo. Si è aperto di nuovo, parliamo ed ha accettato il mio aiuto. Mi ha accettata di nuovo nel suo mondo, ha capito che ho agito nel suo interesse rivolgendomi ad un detective privato, e che volevo solo capire come risolvere il suo problema.

Se qualcuno che leggerà quest’articolo si trova nella stessa situazione in cui mi sono trovata io non molto tempo fa, non esiti a rivolgersi ad un’agenzia di investigazioni

Testimonianza fornita da M. E. e pervenuta via mail il 25-09-2012. Inviateci le vostre esperienze e noi le pubblicheremo sul nostro blog!