Ciao a tutti.
Scrivo questo articolo per raccontare la storia mia e di mio figlio, e
del perché ho scelto di farlo seguire dai detective di un’agenzia
investigativa.
Per fortuna è una storia a lieto fine ma, come leggerete, le premesse
non erano delle migliori.
Ho un figlio di 16 anni, uno splendido ragazzo che mi ha sempre dato
moltissime soddisfazioni. Un bravo ragazzo, serio, con la testa sulle spalle.
Sicuramente un ragazzo che ama divertirsi, e io non gli ho mai negato un week
end fuori o una serata a far tardi con gli amici, perché riponevo la massima
fiducia il lui, che non mi aveva mai dato problemi.
Da qualche mese però, ho capito che mio figlio aveva iniziato a
mentirmi: avevo saputo da alcuni professori, che mi avevano contattato per un
colloquio, che aveva quasi smesso completamente di andare a scuola, che aveva
accumulato tantissime assenze. Quando mi è stata comunicata questa notizia era
assolutamente sorpresa, non ci potevo credere, mio figlio era sempre andato
bene a scuola e aveva sempre riportato voti eccellenti.. ho provato a parlargli
e anche lì ho notato un netto cambiamento rispetto a prima: il mite ragazzo che
era prima mio figlio era diventato cupo, aggressivo e mi urlava contro come se
fossi un’estranea.
Allora ho chiesto aiuto a una delle sue più vecchie amiche, per me come
una figlia. Le ho domandando se poteva tenerlo un po’ sotto controllo, magari
controllare con chi si accompagnava mio figlio quando non andava a scuola. Lei
ha accettato, in quanto anche lei trovava che mio figlio si stesse comportando
in modo un po’ strano ultimamente ed era preoccupata. Purtroppo mio figlio ha
mangiato la foglia ed è capito che la sua amica lo stava controllando dietro
mie istruzioni ed ha reagito in un modo che mi ha spaventato ancora di più. E’
andato su tutte le furie, ha persino danneggiato alcuni mobili di casa, preso
dall’ira.
A quel punto mi sono convinta a rivolgermi ad un aiuto professionale. A
malincuore, devo dire la verità, perché l’idea di non riuscire a comunicare con
mio figlio, di dovermi rivolgere ad un soggetto esterno mi sembrava un
fallimento come madre.. ma poi mi sono convinta che stavo comunque svolgendo il
mio dovere di genitore, e che quindi non dovevo avere remore. Mi sono rivolta ad un'agenzia investigativa trovata su internet, e dopo i primi contatti ho preso
sempre più coraggio perché ho trovato un ambiente cortese e professionale. Mi
hanno convinto ancora di più che stavo facendo la cosa giusta.
E’ iniziato un lungo periodo di pedinamenti. Lo hanno fatto pedinare per
tre giorni interi, poi per una settimana solo nel primo pomeriggio.
Alla fine l’amara verità: mio figlio aveva iniziato a frequentare un
losco giro di amici conosciuti in alcuni locali notturni. Aveva iniziato a
prendere pasticche, e in quel brutto giro di gente c’era già chi si faceva di
droghe più pesanti. E stato uno choc, mi sono spaventata tantissimo, non
conoscevo più mio figlio.
Per fortuna, quando alla fine mi sono decisa a mostrargli le foto, lui
si è visto lì, buttato in un parco a drogarsi in mezzo ad altri ragazzi e si è
reso conto di quello che gli stava succedendo.
Non è stata una realizzazione indolore,
ma ora lentamente si sta riprendendo. Si è aperto di nuovo, parliamo ed ha
accettato il mio aiuto. Mi ha accettata di nuovo nel suo mondo, ha capito che
ho agito nel suo interesse rivolgendomi ad un detective privato, e che volevo
solo capire come risolvere il suo problema.
Se qualcuno che leggerà quest’articolo si trova nella stessa situazione
in cui mi sono trovata io non molto tempo fa, non esiti a rivolgersi ad
un’agenzia di investigazioni.
Testimonianza fornita da M. E. e pervenuta via mail il 25-09-2012. Inviateci le vostre esperienze e noi le pubblicheremo sul nostro blog!